Che cos’è l’ Ipertiroidismo?
L’ipertiroidismo è una condizione in cui si assiste ad una secrezione eccessiva di ormone tiroideo e di TSH (indice di una sempre più crescente richiesta di ormone tiroideo), ed è tipica di quelle persone iperattive che incorrono in una richiesta metabolica più alta del normale. Questa richiesta determina la crescita in numero delle cellule follicolari – le cellule che secernono l’ormone tiroxina, anche conosciuto come T4, ed una ridotta quantità di triiodotironina (T3), la forma più fisiologicamente attiva – il che se da un lato porta ad aumento delle dimensioni della ghiandola tiroide, dall’altra si assiste ad un conseguente aumento della produzione di ormone tiroideo – l’espressione ormone tiroideo (TH) si riferisce sia a T4 che a T3 – al fine di adattare l’organismo alla situazione stressante che si sta vivendo. Nei casi peggiori si può incorrere nel gozzo (o morbo di Graves), un ingrandimento patologico della ghiandola tiroide – da non confondere con il gozzo endemico, dovuto ad una carenza dietetica di iodio.
L’ipertiroidismo sottende un desiderio di dimostrare agli altri (e a se stessi) che si è in grado di farcela, quindi di mostrare ciò di cui siamo capaci, il che crea in noi uno stress altamente produttivo.
L’effetto primario dell’ormone tiroideo è quello di incrementare il ritmo metabolico dell’organismo. Come risultato, fa aumentare il consumo di ossigeno e ha un effetto termogenico – aumenta la produzione di calore. Per assicurare un rifornimento di sangue ematico e di ossigeno adeguato per rispondere all’incremento della domanda metabolica (come nello stato di lotta/fuga) l’ormone tiroideo incrementa il ritmo respiratorio, il ritmo cardiaco e la forza della contrazione cardiaca. Stimola l’appetito e accelera la degradazione di carboidrati, grassi e proteine a scopo energetico. L’ormone tiroideo, inoltre, promuove la secrezione dell’ormone della crescita (e derivati).
Premesso che ogni caso andrebbe valutato a sé, e tenendo conto dell’importanza del dosaggio in quanto la ghiandola tiroide riceve una delle quote più alte a livello dell’organismo di flusso ematico, riporto di seguito alcuni dei rimedi erboristici di maggior rilievo utili nel ridurre la sintomatologia da ipertiroidismo.
Il Biancospino viene definito ‘la valeriana del cuore’ in quanto il suo effetto sul sistema cardiovascolare consiste nel calmare il cuore e dilatare i vasi. Quindi il biancospino contribuisce sia a regolare la pressione sanguigna che ad aumentare il metabolismo del cuore. Il biancospino può essere abbinato ad altri medicamenti, primo tra tutti la Cardiaca che, come nel caso del biancospino, agisce sul sistema cardiovascolare determinando vasodilatazione e abbassamento della pressione. La cardiaca, inoltre, favorisce la diminuzione della frequenza delle pulsazioni cardiache e contribuisce a sedare l’eccitazione nervosa che consegue, ad esempio, proprio ad un superlavoro della tiroide – la leonurina, un alcaloide presente nella cardiaca, ha una spiccata azione sulle cellule del miocardio. Quasi tutti i moderni ricercatori sono d’accordo su queste proprietà, ma indicano che infusi e tinture ottenute con alcool di bassa gradazione hanno una blanda attività, motivo per cui risulta ragionevole associare la cardiaca ad altri medicamenti come il biancospino. Un’altra pianta che si sposa molto bene con il biancospino, per le sue proprietà calmanti, è la Passiflora. La passiflora oltre alle sue proprietà sedative, è dotata di azione antispasmodica. E a proposito di azione antispasmodica e di sedazione generale non si possono non menzionare le gemme di Tiglio, tranquillanti per eccellenza.
Non dimentichiamoci del fatto che nell’ipertiroidismo le risorse energetiche sono maggiormente richieste per coprire l’incremento della domanda metabolica. Da qui l’importanza di piante come l’Avena, fonte di vitamine – specialmente B1, B2 e B6 – trigonellina (un alcaloide che ha una struttura chimica analoga alla nicotina, risultando pertanto utile nel calmare il sistema muscolo-scheletrico e muscolare liscio), amido, ferro e fosforo. L’avena ha quindi proprietà energetiche, rinfrescanti e ipoglicemizzanti – nel caso della persona sotto stress la glicemia tende a salire. Ancora, la parte erboristicamente più interessante della Rosa Canina è costituita da falsi frutti, la cui parte esterna ha un elevato interesse alimentare e dietetico: essa viene utilizzata per ottenere vitamine, in particolare la C. Oltre all’acido ascorbico, la droga contiene pectina, zuccheri, acidi organici, carotenoidi ed altre sostanze utili sul piano nutrizionale.
Prodotto Elekea consigliato: Zosimos
Articolo a cura di
Dr Domenico Ponticelli – Naturopata