Dal 2005, ogni 14 giugno si celebra la Giornata mondiale dei Donatori di sangue, pensata dall’Organizzazione mondiale della sanità per ricordare l’importanza di questo atto di solidarietà.
La data scelta è emblematica: è il giorno di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh, essenziali per la donazione delle sacche sanguigne.
Dopo gli anni della pandemia, che hanno rallentato anche il campo dell’ematologia con le relative campagne degli enti predisposti alla raccolta di sangue, lentamente stanno riprendendo le iniziative nelle piazze italiane, anche se siamo ancora lontani dai livelli del periodo pre-Covid.
Il sangue è un tessuto connettivo allo stato liquido che costituisce circa il 5-7% del volume corporeo. In media, in un essere adulto ne circolano fra i 4-5 litri. Le sue componenti – globuli rossi, globuli bianchi e piastrine – sono essenziali per il regolamento delle funzioni vitali.
Donare il sangue è un atto di solidarietà importantissimo: secondo alcune stime, ogni due secondi nel mondo qualcuno ha bisogno di una trasfusione. Il sangue è indispensabile in qualsiasi aspetto del nostro corpo, ma è anche la prima componente che, in caso di emergenza, si perde.
Le trasfusioni sono considerate una vera e propria terapia salvavita da utilizzare in pronto soccorso.
Il sangue, con tutte le sue componenti, è per molti malati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza: i globuli rossi, ad esempio, servono per curare i diversi tipi l’anemia, le piastrine per arginare le emorragie.
Se tutte le regioni d’Italia raccogliessero un minimo di 40 donazioni ogni 1000 abitanti all’anno, il fabbisogno di globuli rossi sarebbe scoperto. Ci sono dei lunghi periodi in cui le donazioni di sangue in Italia scendono sotto livelli drastici, specialmente durante il periodo estivo.
Fattore positivo è che nel periodo pre-pandemia, la raccolta di sangue ha vissuto una crescita enorme: si è passati dai 463mila chilogrammi totali raccolti in Italia nel 2000, a 859mila del 2019.
Dieci buoni consigli per i donatori
L’Associazione volontari italiani sangue (Avis), che si occupa della raccolta con appuntamenti in ogni comune d’Italia, lascia ai donatori alcuni consigli per un’esperienza più piacevole.
Prima della donazione bisogna:
- evitare pasti abbondanti nella sera precedente e limitare gli alcolici;
- non fare sforzi fisici particolari, poiché potrebbero determinare un aumento dei livelli delle transaminasi;
- non mangiare alimenti ricchi di ferro, come spinaci, carne rossa o legumi;
- fare una leggera colazione, con tè o caffè e fette biscottate, prima di recarsi alla donazione solamente se non si devono ripetere le analisi di routine, ma evitare assolutamente il latte.
Durante la donazione, Avis consiglia di:
- rilassarsi, magari leggendo un buon libro prima di entrare all’appuntamento;
- in caso di disturbi, segnalarlo immediatamente al personale competente;
- rimanere alcuni secondi fermi e almeno 20 minuti in sala ristoro dopo la trasfusione.
Dopo il prelievo è opportuno:
- assumere tanti liquidi (acqua, succhi di frutta, tè) e mangiare leggero;
- astenersi dall’alcol, fumo e dagli eccessi alimentari;
- evitare gli sforzi e attività fisiche intense o che richiedano doti di equilibrio: il giorno della donazione è dedicato al relax.
Per celebrare la Giornata mondiale dei Donatori di Sangue, Elekea per te consiglia Anemos, della Linea Iliade, un fitopreparato utile in caso di carenza da ferro e in tutti gli stati correlati: stanchezza, vertigini, gengiviti, perdita di capelli, sensibilità al freddo e disturbi della memoria.
I suoi componenti principali sono il romice, con le sue proprietà depurative e febbrifughe, l’acido folico, che contribuisce al regolare funzionamento del sistema immunitario, il ferro, principale elemento di globuli rossi e dell’emoglobina, e rame, per il mantenimento dei tessuti connettivi e del sistema nervoso.
Componenti correlate: lattoferrina, vitamina C, vitamina B12, carota, crescione, spinacia.